tag:blogger.com,1999:blog-79759689538097718002024-03-12T18:46:42.446-07:00AGL TOSCANAAGL TOSCANAhttp://www.blogger.com/profile/15691764951287583925noreply@blogger.comBlogger10125tag:blogger.com,1999:blog-7975968953809771800.post-11283658370706139042022-07-28T15:48:00.001-07:002022-07-28T15:48:30.459-07:00IL 17 GIUGNO 2022 SI E' SVOLTO, A MILANO, IL CONGRESSO NAZIONALE DELL'AGL. ROBERTO FASCIANI CONFERMATO SEGRETARIO GENERALE PER I PROSSIMI QUATTRO ANNI. ELETTO IL NUOVO COMITATO DIRETTIVO NAZIONALE DELL'AGL.<p> <span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14.85px;">Il Segretario Generale ha, nella sua relazione, approvata all'unanimità dal Congresso, illustrato il ruolo del lavoro alla luce degli eventi storici occorsi quali la pandemia ed il conflitto che sta sconvolgendo l’Ucraina. Il tessuto produttivo nazionale è chiaramente scosso per non dire declinante ed il lavoro deve trovare all’interno di questo contesto un nuovo ruolo ed un nuovo significato, anche con riferimento all’Europa. Infortuni sul lavoro, precarizzazione, quarta rivoluzione industriale, globalizzazione sono questioni fondamentali. Il sindacato dovrà fare pesare le istanze sociali, ma ancora una volta ribadisce il Segretario Generale, occorre avere una prospettiva europea. I sindacati tradizionali e organizzati non sono in grado di ovviare a molti problemi del mondo del lavoro. La situazione politica non aiuta, in particolare per la perenne litigiosità dei partiti e lo stato di continua campagna elettorale in cui versa la politica nazionale. Il Governo Draghi aveva un mandato limitato, siamo in una fase di passaggio. Le forze sociali devono proporsi costruttivamente. Ma la continua dinamica politica non consente di risolvere i problemi perché non esistono forze stabili di riferimento. Sono state attuate misure valide quali il reddito di cittadinanza ma tale misura non ha risposto alle esigenze di lavoro e produttive. La situazione economica si sta aggravando con l’inflazione, il caro vita, la scarsità energetica. Come sindacato l’AGL, deve essere conflittuale ma anche capace di utilizzare a beneficio dei lavoratori le situazioni favorevoli dal punto di vista contrattuale. Non esistono in Italia politiche del lavoro ed industriali ed il mondo dell’imprenditoria è in crisi. Alcune questioni nazionali sono ancora irrisolte: la crisi del mezzogiorno, ad esempio. L’Italia deve operare una svolta in questioni essenziali: l’ambiente, le fonti dell’energia, l’investimento su formazione ed istruzione, sul lavoro femminile. Occorre maggiore impegno nel sindacato, ma l’organizzazione si è mossa bene in particolare attraverso il patronato ed il centro di assistenza fiscale. Stiamo lavorando bene rispetto alle forze ed alle dimensioni dell’organizzazione. A Milano e in diverse zone del Paese il sindacato inizia ad essere conosciuto. L’obiettivo però è diffondere capillarmente l’organizzazione su tutto il territorio nazionale. Importante è tenere presente che numerosi soggetti si sono rivolti all’organizzazione ed hanno trovato ascolto e competenza.</span></p>AGL TOSCANAhttp://www.blogger.com/profile/15691764951287583925noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7975968953809771800.post-89877611734519648902016-09-21T15:30:00.001-07:002016-09-21T15:30:31.309-07:00ROBERTO FASCIANI DIRETTORE DI EUROPE CHINESE NEWS<div class="separator" style="background-color: white; clear: both; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcnX-usU3-TLThD_3yw9UUU2W8EZ_7kKPcFQwKSVMfvPBaulR8BtVwqOOyKU8V6j0wxpSUKe4xYsRKMkKpJnO7UAIq56AJ0OqDM_62jH2Qm7cxvvLou5LhkW5TiNj2wIUPqSjB_C7bnTE/s1600/prima+pagina+Europe+Chinese+News+6+sett+2016.jpg" style="color: #015782; margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-decoration: none;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcnX-usU3-TLThD_3yw9UUU2W8EZ_7kKPcFQwKSVMfvPBaulR8BtVwqOOyKU8V6j0wxpSUKe4xYsRKMkKpJnO7UAIq56AJ0OqDM_62jH2Qm7cxvvLou5LhkW5TiNj2wIUPqSjB_C7bnTE/s400/prima+pagina+Europe+Chinese+News+6+sett+2016.jpg" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border-radius: 0px; border: 1px solid rgb(204, 204, 204); box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.2) 0px 0px 20px; padding: 8px; position: relative;" width="290" /></a></div>
<div class="separator" style="background-color: white; clear: both; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWB6tMjGWUhvAlfSHWsCSIM-COUs6WYO87fNuIhrHa6dWFl6BvVMAx9LYWs2eN7OiDZ3u7BXRgGwu3DPc8QL9-pWsArn-WwKSitTeEMF5BZQghYTNO-dxHVQiUQ0njb8KtqOchsqn8ex4/s1600/firmato+ieri+a+milano%252C+in+presenza+dell%25E2%2580%2599ex+sindaco+letizia+moratti%252C+l%25E2%2580%2599accordo+di+cooperazione+strategica++tra+tempus+group+e+milan+huaxia+group.jpg" style="color: #015782; margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-decoration: none;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWB6tMjGWUhvAlfSHWsCSIM-COUs6WYO87fNuIhrHa6dWFl6BvVMAx9LYWs2eN7OiDZ3u7BXRgGwu3DPc8QL9-pWsArn-WwKSitTeEMF5BZQghYTNO-dxHVQiUQ0njb8KtqOchsqn8ex4/s400/firmato+ieri+a+milano%252C+in+presenza+dell%25E2%2580%2599ex+sindaco+letizia+moratti%252C+l%25E2%2580%2599accordo+di+cooperazione+strategica++tra+tempus+group+e+milan+huaxia+group.jpg" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border-radius: 0px; border: 1px solid rgb(204, 204, 204); box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.2) 0px 0px 20px; padding: 8px; position: relative;" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px;"> a destra, la Presidente di MILAN HUAXIA GROUP, Angela Zhou</span><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px;" /><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: large;"><b>Roberto Fasciani è il nuovo Direttore di EUROPE CHINESE NEWS.</b></span><br />
<h1 class="western" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; margin: 0px; position: relative;">
“EUROPE CHINESE NEWS” secondo il Sole 24 Ore (21. 3.2012), è “la più importante testata in ideogrammi scritta e stampata in Italia”. Fondata nel 2004, distribuita in Italia e in Europa, la pubblicazione ha anche una versione online in cinese sul sito http://www.ozhrb.eu e in inglese sul sito http://www.ihuarenbao.com/en/ . La Presidente della Società editrice è Angela Zhou, imprenditrice ben conosciuta, anche fondatrice e Presidente di MILAN HUAXIA GROUP, società a capo del gruppo HUAXIA, una delle più importanti imprese cinesi in Italia. Il suo gruppo ha interessi in molti settori fra cui: media on e offline, media center, e-commerce globale, organizzazione di eventi, studi di consulenza, import ed export di beni di lusso e di prodotti alimentari, hotel, enoteche, ristoranti cinesi e occidentali, food & beverage, catering e ospitalità, agenzie di viaggi, società di consulenza per investimenti , promotore di mostre, studi legali, società di assicurazione, centri culturali e altri modelli multi-business. MILAN HUAXIA GROUP è una delle aziende di proprietà di imprenditori cinesi più influenti in Italia e una tra le più importanti società cinesi a livello internazionale.</h1>
AGL TOSCANAhttp://www.blogger.com/profile/15691764951287583925noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7975968953809771800.post-4106711663045476992013-12-04T04:29:00.003-08:002013-12-04T04:29:53.013-08:007 LAVORATORI CINESI MORTI: I MAGISTRATI: “4 INDAGATI CINESI,PER ORA, MA LE INDAGINI POTREBBERO ALLARGARSI AD ALTRI SOGGETTI...”. SPERIAMO! <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoYh8CeizITEnASm_7ioL51dir9lpiKsdFLksNPww_33HMlJU0Ryr9BvYkE7Us0K3aC3xdkGzaTAOmbn2QYx6BIIdCUff-x0KdFn09YCV984G3E-90rwgOwDH5NJhtcBONumiXoR4B5wcB/s1600/0fd8d7fbac778a083b815975b7fe3bc9.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoYh8CeizITEnASm_7ioL51dir9lpiKsdFLksNPww_33HMlJU0Ryr9BvYkE7Us0K3aC3xdkGzaTAOmbn2QYx6BIIdCUff-x0KdFn09YCV984G3E-90rwgOwDH5NJhtcBONumiXoR4B5wcB/s320/0fd8d7fbac778a083b815975b7fe3bc9.jpg" width="320" /></a></div>
(foto da www.ansa.it)
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
GIOVANNINI (Ministro del Lavoro): "MAI
PIU' SIMILI EPISODI" -"Simili episodi non possono e non
debbono ripetersi". Lo ha detto oggi il <b>ministro </b>del
Lavoro <b>Enrico Giovannini</b>, rifererendo alla Camera
sulla strage di Prato . Purtroppo è un'ulteriore dimostrazione delle
conseguenze di condotte volte a negare tutele legali ai lavoratori".
"Non si può abbassare la guardia nell'opera di prevenzione e
controllo sulla normativa di settore". A Prato, ha aggiunto il
ministro, che è "un importante distretto tessile", risulta
difficile "l'operazione di controllo e prevenzione".
Giovannini ha poi spiegato che c'è una "programmazione a
cadenza settimanale di interventi mirati e coordinati con gruppo
interforze". Resta comunque una "<b>condizione di
insostenibile e illegale sfruttamento</b>".
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
29 NOVEMBRE 2013: ECCO QUANTO AVEVA
APPENA RESO NOTO IL MINISTERO DEL LAVORO (NON SI CAPISCE BENE
RELATIVAMENTE A QUALE PIANETA) :</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div align="CENTER">
<b>“Ministero del Lavoro e delle Politiche
Sociali</b></div>
<div align="CENTER">
<b>Ufficio Stampa</b></div>
<div align="CENTER">
</div>
<div align="CENTER">
<b>Lavoro, irregolari metà delle aziende
ispezionate, in aumento lavoro nero, finte collaborazioni e partite
IVA</b>
</div>
<br />
<div align="JUSTIFY">
Lavoro irregolare sotto la lente degli ispettori. Il
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali comunica i risultati
del l'attività di vigilanza sulla mancata applicazione delle norme
previdenziali e della prevenzione e sicurezza del lavoro.</div>
<div align="JUSTIFY">
Nel periodo gennaio-settembre 2013 sono state
ispezionate 101.912 aziende, in lieve aumento (0,1%) rispetto allo
stesso periodo nell'anno precedente; in 56.003 aziende, pari al 55%
di quelle controllate, sono stare riscontrate delle irregolarità. La
costanza del numero delle aziende ispezionate scaturisce da una
specifica strategia del Ministero, mirata a concentrare le verifiche
verso obiettivi significativi in relazione a fenomeni irregolari di
rilevanza sociale: lavoro nero, tutela dei minori, sfruttamento
extracomunitari clandestini, elusione contributiva e sicurezza sul
lavoro.</div>
<div align="JUSTIFY">
Le ispezioni hanno consentito di verificare 202.379
posizioni lavorative (in diminuzione del 29,3% rispetto a
gennaio-settembre 2012) con l'individuazione di 91.109 lavoratori
irregolari, di cui 32.548 totalmente in nero (pari al 36% dei
lavoratori irregolari, con un aumento di 5 punti percentuali rispetto
allo scorso anno). In 439 casi è stata riscontrata una violazione
penale per impiego di lavoratori minori, mentre è stato individuato
l'impiego di 816 lavoratori extracomunitari clandestini, circa il
2,5% dei lavoratori in nero, in lieve diminuzione rispetto allo
stesso periodo del 2012.</div>
<div align="JUSTIFY">
Il lavoro irregolare è diffuso in tutti i settori
di attività economica, tuttavia la quota del lavoro nero si annida
maggiormente in agricoltura (58% degli irregolari) e nell'edilizia
(43%).</div>
<div align="JUSTIFY">
Tutti gli altri fenomeni, quali ad esempio appalti
illeciti, l'uso non corretto del contratto di somministrazione (7.548
numero di lavoratori coinvolti) e le violazioni della disciplina in
materia di orario di lavoro (10.082 lavoratori) subiscono una decisa
riduzione.</div>
<div align="JUSTIFY">
Violazioni rispetto alle norme di prevenzione e
sicurezza del lavoro sono state riscontrate in 24.316 aziende, pari
al 25,8% delle aziende ispezionate, con una diminuzione di 5 punti
percentuali rispetto allo stesso periodo del 2012.</div>
<div align="JUSTIFY">
Infine, nonostante gli irrigidimenti previsti dalla
legge 92 del 2012, si riscontra un aumento del le "riqualificazioni"
dei rapporti di lavoro, che avvengono nel caso in cui l'ispettore
giudica diversamente un rapporto di lavoro, sia dipendente sia
autonomo, come nel caso delle collaborazioni a progetto non genuine e
delle false partite Iva. Le riqualificazioni nel periodo
gennaio-settembre 2013 sono complessivamente 14.520, corrispondenti a
circa il 26% dei lavoratori irregolari, con un aumento di 6 punti
percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.</div>
<div align="JUSTIFY">
Dal punto di vista finanziario, le sanzioni per le
irregolarità riscontrate ammontano complessivamente a 78,1 milioni
di euro, con una diminuzione di circa 13 milioni di euro (-14,2%)
rispetto all'anno precedente.</div>
<div align="JUSTIFY">
Si allega la <a href="http://www.lavoro.gov.it/AreaStampa/comunicati/Documents/Tabella_Comunicato_29112013.pdf">tabella</a>
dei dati</div>
<div align="JUSTIFY">
Roma 29 novembre 2013”</div>
<div align="JUSTIFY">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-size: medium;"><b>Domanda: visto che sono scattate le indagini,
gradiremmo sapere nome e cognome di chi sapeva e non ha adempiuto ai
suoi doveri di ufficio. E di chi, dall'alto, o non ha controllato se
determinate attività ispettive venivano svolte con la dovuta
incisività o si è adoperato, dati i rilevanti interessi economici
italiani alla presenza di queste realtà apparentemente solo cinesi,
affinchè veri controlli non venissero fatti.</b></span></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-size: medium;"><b>E poi: in Italia gira la voce che quando viene
denunciato qualcosa che non va nei luoghi di lavoro è vero che le
ispezioni vengono disposte ma molte volte avvisando, da parte di
funzionari e dirigenti pubblici infedeli, i datori di lavoro
interessati con congruo anticipo in modo che possano salvarsi.</b></span></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-size: medium;"><b>Domandiamo alle Forze dell'Ordine e alla
Magistratura: sono mai state fatte indagini e intercettazioni sulla
reale consistenza di questo fenomeno? E se si trattasse di una
pratica corrente, in quali reali condizioni di sicurezza opererebbero
milioni di lavoratori italiani e stranieri?</b></span></div>
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-size: medium;"><b>Se questi sono i risultati dell'attività di
vigilanza non sarebbe meglio che le relative funzioni venissero tolte
a chi non le sa esercitare da decenni e, nell'ambito di una spending
review, fossero affidate a soggetti più seri, ad esempio alle Forze
dell'Ordine, direttamente? Chiudendo rami della Pubblica
Amministrazione che da anni dimostrano di non servire a nulla
(ovviamente salvaguardando il posto di lavoro solo per coloro che
fino ad oggi vi hanno lavorato seriamente)?</b></span></div>
<div align="JUSTIFY">
<div align="JUSTIFY">
<span style="font-size: medium;"><b>E infine non sappiamo se chi di dovere in Italia
riuscirà a perseguire gli eventuali responsabili nostri connazionali
di questa sciagura ma se ciò avvenisse ci piacerebbe che venissero,
per scontare la pena, affidati , per una volta, alle Autorità
Cinesi......</b></span><br />
<br />
<span style="font-size: medium;"><b>AGL </b></span></div>
</div>
<br />AGL TOSCANAhttp://www.blogger.com/profile/15691764951287583925noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7975968953809771800.post-53629869390777701892013-08-23T07:53:00.000-07:002013-08-23T07:53:02.301-07:00IL VERMINAIO DELLE COOPERATIVE<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbd_0gBjSoWuLcscQ3JXRJMKQh2cdxydaLO1z0MDYhMMcDt9y2qaFaFsKr-9R8WqTgSvFKU4zAHO2HKc_WmKXhibtwhvndIo0i_FXufnBImn0pp44wyMMICxz8JUDsm-4B37rxA1gTzf4c/s1600/larve.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="218" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbd_0gBjSoWuLcscQ3JXRJMKQh2cdxydaLO1z0MDYhMMcDt9y2qaFaFsKr-9R8WqTgSvFKU4zAHO2HKc_WmKXhibtwhvndIo0i_FXufnBImn0pp44wyMMICxz8JUDsm-4B37rxA1gTzf4c/s320/larve.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
GRAZIE AGLI ISPETTORI DI COOPERATIVE
MINISTERIALI FATTA LUCE SU UNA REALTA' SCONVOLGENTE NEL MONDO
COOPERATIVO TOSCANO. COMPORTAMENTO VERGOGNOSO DA PARTE DEI BURATTINAI
DI UN CERTO “SISTEMA” DI POTERE COOPERATIVO.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
PERCHE' I SINDACATI INTERNI DEL
MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO , IN TESTA LA CGIL, VOGLIONO INDEBOLIRE
LA VIGILANZA PUBBLICA SULLE COOPERATIVE ESPELLENDONE GLI ISPETTORI DI
PROVENIENZA MINISTERO DEL LAVORO E AGENZIA DELLE ENTRATE?</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
PERCHE' LE STESSE FORZE POLITICHE CHE
SI SCANDALIZZANO PER QUESTI AVVENIMENTI NON SI ADOPERANO PER TOGLIERE
ALLE CENTRALI COOPERATIVE LA POSSIBILITA' DI VIGILARE ORDINARIAMENTE
(OGNI 1-2 ANNI) LE LORO STESSE COOPERATIVE ADERENTI? AFFIDANDO TUTTA
LA VIGILANZA SOLO ALLO STATO?</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
PERCHE' , LAGGIU' IN TOSCANA, LA PARTE
DEL MINISTERO DEL LAVORO CHE SI OCCUPA DI ISPEZIONI SUL LAVORO NON SI
ERA IN QUESTI ANNI ACCORTA DI NULLA?</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><b>ALCOOP-AGL
lavoratori cooperative</b></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><b>ALP-AGL
ispettori di cooperative</b></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><b>ALAI-AGL
lavoratori agroindustria</b></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><b>AGL
Toscana</b></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
I seguenti articoli sono tratti dai
citati organi di stampa.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Da <a href="http://www.nove.firenze.it/">http://www.nove.firenze.it/</a>
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<h2 class="western">
Forteto, esito della relazione degli ispettori</h2>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<table border="0" cellpadding="2" cellspacing="0" style="width: 100%px;">
<colgroup><col width="256*"></col>
</colgroup><tbody>
<tr>
<td width="100%"><a href="http://www.blogger.com/null" name="aswift_1_anchor"></a></td>
</tr>
</tbody></table>
<br /><br />
<br />
<div dir="LTR" id="data_sezione">
<a href="http://www.nove.firenze.it/le-news-del-giorno/le-notizie-del-giorno.asp?venerd%C3%AC-23-agosto-2013">Venerdì 23 agosto 2013</a>,
15:11 - <a href="http://www.nove.firenze.it/cronaca.asp">Cronaca</a>
<br />
</div>
<div dir="LTR" id="testoarticolo_interno">
«Sulla cooperativa del Forteto, dagli ispettori ministeriali si
rileva una valutazione affine a quella cui siamo giunti con la
relazione della Commissione d’inchiesta del Consiglio regionale
tra lesione arbitraria dei diritti di alcuni soci-lavoratori,
disparità di trattamento, firme inconsapevoli su operazioni
finanziarie, negazione dell’accesso a buste paga e Cud. E i
vertici del Pd, così come un pezzo del sistema-Toscana, si ostinano
nelle difese ideologiche e d’ufficio tacciando chi cerca di
basarsi sui fatti, di fare chiarezza sulla tragica vicenda e quindi
di chiedere giustizia di strumentalizzare la vicenda? Ma con che
faccia?» A esplodere così è il Consigliere regionale del Pdl
Stefano Mugnai che ha presieduto la Commissione regionale
d’inchiesta sugli affidamenti che aveva proprio le vicende del
Forteto come cartina di tornasole.<br />Mugnai ha appena letto le
conclusioni, ormai rese pubbliche, cui sono giunti gli ispettori e
beh, di rilievi sostanziali e importanti a far da presupposto alla
richiesta di commissariamento ce ne sono eccome. Invece, solo pochi
giorni fa, dal Pd il segretario regionale Ivan Ferruci e quello
metropolitano Patrizio Mecacci – che a differenza di parte dei
soci aveva potuto leggere nei giorni scorsi la relazione – avevano
enfatizzato il passaggio in cui il Forteto viene definito dagli 007
del ministero «solida e fiorente realtà imprenditoriale». Non era
che il rigo numero 13 di conclusioni lunghe sei pagine. A pagina 2
iniziano i guai, con gli ispettori che premettono alle loro analisi
il «legame imprescindibile» tra cooperativa, associazione e una
«comunità ispirata a proprie regole e principi». Il rapporto
interno alla cooperativa, rilevano gli ispettori che, nei loro
quattro mesi di investigazione, hanno interrogato 18 soci persone
fisiche più 1 ex socio, «è sempre stato sostanzialmente basato su
incondizionata “fiducia” per arrivare addirittura a una sorta di
“affidamento acritico” dei soci nei confronti degli
amministratori».<br />«Tradotto – incalza Mugnai – affidamento
acritico nei confronti dei capi della comunità-setta. Quelli che
ora sono a processo. Sì perché su un punto va fatta chiarezza: per
i vertici della comunità il vero fine è la comunità-setta stessa,
la cooperativa è un bene strumentale dal cui controllo discende la
possibilità per il sistema Forteto di superare anche questo
ulteriore triste capitolo. Motivo in più per considerare il
commissariamento e quindi la necessità di scindere il futuro della
cooperativa da quello della comunità, il modo più efficace, oltre
che giusto, per tutelare azienda e posti di lavoro».<br /><br />«L’organo
amministrativo – si legge poi ancora nella relazione ministeriale
– non sembra abbia messo a conoscenza i soci lavoratori (o lo
abbia fatto in maniera marginale e superficiale) del contratto di
lavoro […] e, cosa assai grave, sembra che alcuni soci abbiano
inconsapevolmente sottoscritto strumenti finanziari». Ancora: «I
soci lavoratori, indipendentemente dalle mansioni effettivamente
svolte, sono tutti inquadrati con lo stesso contratto e in unico
livello contributivo», con violazioni giuslavoristi che per le
quali gli ispettori si riservano di inviare gli atti agli organi
competenti. C’è dell’altro: «L’ente – si legge già a
pagina 3 – nega il diritto del socio alla consegna delle buste
paga, del Cud e alla corresponsione delle prestazioni straordinarie
e festive effettuate». Per non parlare dello scossone seguito alle
denunce di natura penale fatte da alcuni soci, i cui contenuti sono
oggetto del processo a carico di 23 persone ai vertici del Forteto –
compreso il fondatore e ‘profeta’ Rodolfo Fiesoli – che
inizierà il prossimo 4 ottobre. «Emerge con chiarezza – si legge
a pagina 4 – un atteggiamento discriminatorio nei confronti dei
soci usciti dalla comunità [… che …] appare gratuito e comunque
non riconducibile o giustificabile da irregolarità o comportamenti
scorretti del socio nell’ambito del normale rapporto associativo o
professionale».<br /><br />Riassumendo, si rileva la «tendenza a
confondere le regole ed i principi della “comunità” con il
rapporto lavorativo e societario», il che pare aver «condotto gli
stessi soci a ritenere “normali” atteggiamenti particolarmente
“interferenti” dell’organo amministrativo».<br /><br />Mugnai è
tranchant: «Si tratta delle medesime dinamiche rilevate dalla
Commissione regionale d’inchiesta, solo proiettate nell’universo
lavorativo. I vertici del Pd comunque su una cosa hanno fatto
definitiva chiarezza: il legame a filo che lega il loro partito e la
storia del Forteto. Un legame che, evidentemente, è più forte
delle sentenze passate in giudicato e di quanto già emerso in
questi ultimi mesi; più forte anche della difesa dei diritti
fondamentali delle persone e dei lavoratori, della ricerca della
verità e dell’esigenza di giustizia delle vittime. Ma è l’ora
di finirla, di levarsi i paraocchi. In questa vicenda occorre che
tutte le persone di buona volontà, a prescindere dall’appartenenza
politica, si mettano dalla parte delle vittime e dei loro diritti
calpestati dopo che per trent’anni il Forteto, malgrado fior di
sentenze passate in giudicato a carico dei suoi leader, ha
rappresentato un punto di riferimento culturale e politico per un
pezzo di Toscana. Non dico che sia facile rinunciare a un’utopia,
ma le persone ed i loro diritti sono più importanti delle
ideologie. Oggi è assolutamente necessario aprire gli occhi».<br /><br /><br />
<br />
</div>
<div align="LEFT" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="background: #ffffff;">Da
</span></span></span><a href="http://corrierefiorentino.corriere.it/">http://corrierefiorentino.corriere.it/</a><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="background: #ffffff;">
</span></span></span>
</div>
<div align="LEFT" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm; text-decoration: none;">
<br />
</div>
<h3 align="LEFT" class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; margin-top: 0cm; padding: 0cm; text-decoration: none;">
<span style="color: black;"><span style="background: #ffffff;">l documento</span></span></h3>
<h1 class="western">
Forteto, ecco l'atto d'accusa<br />contro la
cooperativa</h1>
<h2 class="western">
Secondo gli ispettori del ministero non venivano
consegnate le buste paga ai soci, nè pagati straordinari e festivi</h2>
<div dir="LTR" id="main-article">
<br /><br />
<br />
<div dir="LTR" id="content-to-read">
Ecco l’atto di accusa contro la cooperativa Il Forteto: sono
le sei pagine con cui i due ispettori del ministero dello Sviluppo
Economico, Lorenzo Agostini e Fabio Fibbi, riassumono le anomalie
riscontrate nell’azienda vicchiese, che a loro avviso deve essere
commissariata. Accuse dure, pesanti, che partono dalle commistioni
tra la comunità di Rodolfo Fiesoli e la cooperativa, descrivono le
discriminazione verso i soci disobbedienti, individuano varie
irregolarità amministrative e finiscono per censurare il regime di
affidi di minori messo in atto dalla cooperativa.
<br />
<b>Il documento sarà discusso</b> oggi durante l’assemblea
dei soci che si terrà al Forteto, prima che il ministero dello
Sviluppo Economico decida se ratificare o meno il commissariamento.
Al Forteto, scrivono Agostini e Fibbi, tra cooperativa e comunità
c’è «un legame imprescindibile» e la «tendenza a confondere
le regole e i principi della “comunità” con il rapporto
lavorativo e societario della cooperativa». Così, tutto è
delegato ai capi e i soci vengono lasciati all’oscuro persino dei
propri diritti. «Emblematica, a questo proposito,
l’inconsapevolezza riferita da alcuni soci interrogati di aver
sottoscritto atti importanti, come ad esempio titoli obbligazionari
o altri strumenti finanziari, nella completa ed acritica fiducia
nei confronti dei proponenti, senza la reale conoscenza di ciò che
stavano sottoscrivendo».
<br />
<b>Gli ispettori affermano</b> poi che «l’ente nega il
diritto del socio alla consegna delle buste paga dei CUD e alla
corresponsione delle prestazioni straordinarie e festive
effettuate». Emerge, inoltre, «una sostanziale ignoranza
dell’istituto del ristorno (la ridistribuzione ai soci del
profitto realizzato dalla cooperativa, ndr), distribuito
normalmente al termine di ogni esercizio ai soci lavoratori».
Ampio spazio viene dato nella relazione alla discriminazione dei
soci fuggiti dalla comunità, ma rimasti a lavorare in cooperativa.
«Emerge con chiarezza un atteggiamento discriminatorio nei
confronti dei soci che sono usciti dalla “comunità”»,
affermano gli ispettori, citando casi di demansionamenti e persino
la storia di un ex socio che ha testimoniato di aver dovuto
lasciare la cooperativa contro la propria volontà, dopo essere
stato costretto in «una sorta di isolamento». Agostini e Fibbi
spiegano poi che la cooperativa «non appare dotata di strumenti
normativi (…)che tutelino e/o garantiscano i diritti di eventuali
“ospiti” disadattati e/o minori», in riferimento al fatto che
alcuni minori, in passato, non erano stati formalmente affidati a
delle coppie, ma alla cooperativa stessa, senza che questa però
avesse previsto norme e regolamenti interni ad hoc.
<br />
<b>Per tutte queste ragioni,</b> i due ispettori chiedono il
commissariamento della cooperativa, perché «detto provvedimento,
oltre a sanare almeno alcune delle irregolarità rilevate nel corso
dell’ispezione, appare necessario al fine di un ricollocamento
dell’ente nell’ambito della propria attività e del proprio
scopo». Oggi, durante l’assemblea, il Cda del Forteto esporrà
le controdeduzioni da presentare al ministero per sventare
l’ipotesi del commissario. Ma ci sarà anche un gruppo di «soci
dissidenti», con ogni probabilità minoritario, che presenterà un
documento elaborato dal comitato delle vittime del Forteto, dove si
afferma la necessità del commissariamento, dopo anni di
«innumerevoli soprusi»: «Confidiamo – recita il testo – che
la giustizia cominci ad affermarsi anche in ambito civilistico,
societario, previdenziale e del lavoro, a fronte delle pluriennali
violazioni dei diritti in danno dei soci e dei lavoratori».<br />
Giulio Gori<br />
<strong>23 agosto 2013</strong><br />
</div>
</div>
<div align="LEFT" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm; text-decoration: none;">
<br />
</div>
<div align="LEFT" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="background: #ffffff;">Da
</span></span></span><a href="http://www.firenzetoday.it/">http://www.firenzetoday.it/</a><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="background: #ffffff;">
</span></span></span>
</div>
<div align="LEFT" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm; text-decoration: none;">
<br />
</div>
<h1 align="LEFT" class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; margin-top: 0cm; padding: 0cm; text-decoration: none;">
<span style="color: black;"><span style="background: #ffffff;">Forteto: Pd,
Coop e cooperative contro il commissariamento ministeriale</span></span></h1>
Per gli ispettori del ministero dello Sviluppo economico l'azienda
di Vicchio va commissariata. Concorde il centrodestra, non il Pd:
"Strumentalizzazioni politiche che troviamo inopportune e
controproducenti"<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
redazione20 agosto 2013</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="JUSTIFY">
Dopo gli abusi, gli scandali, le deposizioni, gli
orrori, passando per le minacce e le richieste di lavoro, al <strong>Forteto</strong>
sono è arrivata <strong>l’ispezione del ministero dello Sviluppo
economico</strong>. E la sentenza degli ispettori, inviati lo scorso
aprile, su richiesta del Consiglio regionale toscano, si è ben
presto trasformato nell’ennesimo caso: gli ispettori hanno chiesto
il <strong>commissariamento</strong> della cooperativa di Vicchio. </div>
<div align="JUSTIFY">
La stessa richiesta di commissariamento era stata
avanzata nei mesi scorsi nella relazione finale commissione di
inchiesta sulla vicenda Forteto del Consiglio regionale, poi
approvata dall’intera Assemblea toscana. La cooperativa così ha
deciso di convocare un’assemblea straordinaria dei soci per
analizzare il contenuto della relazione e approvare delle
controdeduzioni da inviare al Ministero che dovrà esprimersi sul
commissariamento. La vicenda Forteto vede il fondatore e ‘guru’
della comunità di Vicchio, <strong>Rodolfo Fiesoli, e altre 22
persone, rinviati a giudizio</strong> nell’inchiesta sulle <strong>violenze
sessuali e maltrattamenti</strong>, che sarebbero stati inflitti agli
ospiti della comunità, tra cui minori in affido. Il processo è
convocato il <strong>4 ottobre</strong> e tra le parti civili ammesse
figurano anche il Comune di Borgo San Lorenzo e la Regione Toscana.</div>
<div align="JUSTIFY">
A caldo, il presidente della cooperativa <strong>Stefano
Morozzi</strong>, aveva dichiarato: <strong>“Non abbiamo niente da
nascondere e non abbiamo niente da temere</strong>. I rilievi
espressi dagli ispettori saranno esaminati approfonditamente e
sicuramente risolti dal nuovo Cda della cooperativa. Si tratta di
rilevi che non giustificano una proposta di commissariamento e
nemmeno una semplice diffida”. Tra questi la decisione della
cooperativa di applicare a tutti i soci lavoratori lo stesso salario,
al pari degli altri dipendenti. Per Morozzi “una proposta di tale
gravità deve fondarsi su precise rilevazioni oggettive di gravissime
violazioni, e non può in alcun modo far semplicemente riferimento ad
un generico ‘clima pesante’, che graverebbe attorno alla
cooperativa per gli avvenimenti attribuiti a persone non più socie”.</div>
<h1 class="western">
<strong><a href="http://www.firenzetoday.it/cronaca/forteto-violenza-sessuale-minori-inchiesta.html">FORTETO:
ABUSO COME PRASSI, MINORI COME PREDE</a></strong></h1>
<div align="JUSTIFY">
Di diverso parere <strong>Stefano Mugnai del Pdl</strong>,
presidente della commissione di inchiesta del Consiglio regionale:
<strong>“E’ una richiesta più che plausibile</strong> alla luce
di quanto appreso in commissione. Un po’ alla volta verrà fatta
giustizia su una storia trentennale di abusi, di coperture politiche,
di regole non rispettate. Una storia che ancora deve essere
raccontata fino in fondo”.</div>
<h1 class="western">
<strong><a href="http://www.firenzetoday.it/cronaca/comitato-forteto-commissariamento-vicchio.html">IL
COMITATO DELLE VITTIME CHIEDE IL COMMISSARIAMENTO</a></strong></h1>
<div align="JUSTIFY">
<strong>IL NO DI LEGACOOP E CONFCOOPERATIVE</strong>
– “Non comprensibile né giustificata la proposta di
commissariamento del Forteto”: così Legacoop e Confcooperative
all’indomani del vedetto ministeriale. “Occorre tutelare il
patrimonio industriale e di lavoro di un’importante realtà
agricola e produttiva toscana. I rilievi posti sono di natura
amministrativa e di scarsa entità, e possono essere affrontati e
gestiti serenamente dall’attuale gruppo dirigente, che è utile
ricordare ha segnato un importante elemento di discontinuità
rispetto al passato”.</div>
<h1 class="western">
<strong><a href="http://www.firenzetoday.it/cronaca/forteto-roberto-fiesoli-rinviato-giudizio.html">FIESOLI
RINVIATO A GIUDIZIO</a></strong></h1>
<div align="JUSTIFY">
<strong>PD</strong> – Ed infine, ieri, sul caso si
è espresso il Partito democratico toscano: l’auspicio, hanno
sottolineato i segretari regionale, metropolitano fiorentino e
mugellano del Pd <strong>Ivan Ferrucci, Patrizio Mecacci e Marco
Recati</strong>, è che <strong>il commissariamento “possa
essere evitato</strong> e che i rilievi posti dagli ispettori possano
trovare soluzioni mantenendo l’attuale gestione anche perché'
contemporaneamente sono stati messi in luce molti aspetti sulla
solidità dell’attività della cooperativa. Dopo la proposta di
commissariamento del Forteto – hanno continuato gli esponenti del
Pd – abbiamo assistito a nuove <strong>strumentalizzazioni
politiche del centrodestra</strong> che troviamo inopportune e
controproducenti perché è una questione che riguarda, è bene
ricordarlo, una realtà produttiva importante del nostro territorio,
il cui futuro dunque dovrebbe interessare tutti senza distinzioni di
appartenenza. La cooperativa del Forteto, tra l’altro, ha fatto
scelte importanti riguardanti i propri vertici, muovendosi secondo
noi in una giusta direzione”.</div>
<div align="LEFT" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm; text-decoration: none;">
<span style="color: black;"><span style="background: #ffffff;"><br /></span></span><br />
</div>
<br />AGL TOSCANAhttp://www.blogger.com/profile/15691764951287583925noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7975968953809771800.post-65278889928382078072013-08-06T06:42:00.000-07:002013-08-06T06:42:54.921-07:00E' QUESTO IL CAMBIAMENTO CHE SI ATTENDEVA PER IL MONTE DEI PASCHI DI SIENA? <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbAqTl_EkoxESyCoMgyHCML0iwEpG9xFdXorQCew9-s1k8DtvM4CJu-uuaB4B7nUc7seMxO_Lco1jrOatk2OI8DbiSsDlBMnrYEdbvdGHlvpM0edoSgXqEawUGn6TWwv0pEYSJ8U0YmCfC/s1600/gattopardo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" jsa="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbAqTl_EkoxESyCoMgyHCML0iwEpG9xFdXorQCew9-s1k8DtvM4CJu-uuaB4B7nUc7seMxO_Lco1jrOatk2OI8DbiSsDlBMnrYEdbvdGHlvpM0edoSgXqEawUGn6TWwv0pEYSJ8U0YmCfC/s320/gattopardo.jpg" width="222" /></a></div>
Ci scusiamo se non ottemperiamo alla implicita prescrizione al silenzio sul caso MPS. Pazienza, vuol dire che metteranno anche l'AGL tra i fautori dell'instabilità. Nel frattempo saremmo desiderosi di conoscere l'opinione del "Rottamatore" e dei Sindacati rappresentativi del settore bancario sulla situazione esposta nell'articolo che segue.<br />Dal sito <a href="http://it.ibtimes.com/"><b><span style="color: #29aae1;">it.ibtimes.com/</span></b></a><br /><b>""""""""""</b><br /><h1>
Fondazione Mps, nulla è cambiato</h1>
<br /><div class="content1" style="font-size: 12px;">
<br /></div>
<div class="date">
<b>Di Redazione IBTimes Italia </b>| 06.08.2013 10:37 CEST</div>
<div id="content">
<div class="content1" style="font-size: 12px;">
"Al popolo senese faccio una grande e solenne promessa: è finita l'epoca in cui il sindaco può avere la tentazione di fare l'interesse di gruppi di potere, grandi o piccoli che siano, rispetto all'interesse della propria comunità. Lo dico anche al mio partito, prima vengono gli interessi della comunità e poi quelli del partito".</div>
</div>
<br /><b>Era lo scorso 11 giugno e il nuovo sindaco di Siena Bruno Valentini (ovviamente targato Pd) si insediava ufficialmente. Due mesi dopo quella "promessa solenne" è già un vago ricordo</b>: il Pd non molla la presa sul Monte dei Paschi di Siena (e questo si sapeva), ma non fa neppure finta di farlo.<br /><span style="font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, sans-serif;">Mps è controllata dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena. </span><b>Gli organi della Fondazione sono</b><span style="font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, sans-serif;">: Deputazione Generale, Deputazione Amministratrice, il Presidente, il Collegio dei sindaci e il Direttore Generale.</span> <span style="font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, sans-serif;">Secondo lo statuto la </span><b>Deputazione Generale (organo di indirizzo) </b><span style="font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, sans-serif;">è composto da 14 membri (4 scelti dal Comune, 2 dalla Provincia di Siena, uno a testa dalla Regione Toscana, Camera di Commercio di Siena, Curia Arcivescovile, Università degli Studi di Siena, Arcidiocesi di Siena, Università per Stranieri di Siena. Ultimi tre scelti "fra le terne di nominativi presentate rispettivamente dalla Consulta Provinciale del Volontariato di Siena, dal Consiglio Nazione delle Ricerche e dal Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici"). <br /><span style="font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, sans-serif;">La Deputazione elegge anche il Presidente. La Deputazione Amministratrice (organo di amministrazione) è composta dal Presidente e da sei membri della Deputazione Generale. A controllare è il Collegio dei Sindaci che consta di tre membri nominati dalla Deputazione Generale, uno dei quali proposti dal Ministro dell'Economia.</span><br /><span style="font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, sans-serif;"><b>Il sindaco, con una certa dose di involontaria ironia, è riuscito a dire: "Abituatevi all'indipendenza". Peccato che la nuova Deputazione Generale sembra una riunione di un circolo Pd.</b> Il Comune ha scelto <b>Alessandra Navarri</b> (assistente di Anna Serafini, moglie di Piero Fassino, nei suoi anni da senatrice), <b>Barbara Lazzeroni</b> (membro del Partito Socialista che ha sostenuto Valentini alle Comunali 2013), <b>Egidio Bianchi</b> (già nel collegio dei revisori del Comune di Siena, da sempre feudo del centrosinistra) e<b> Sergio Betti </b>(ex sindacalista)</span><br />La Provincia ha scelto <b>Vincenzo Cesarini</b> e <b>Simonetta Sancasciani</b>, che il <i>Fatto</i> descrive rispettivamente come "avvocato legato al Pd provinciale" e "una dei fedelissimi dell'ex sindaco Franco Ceccuzzi". Gli altri sette membri sono: Amedeo Alpi (indicato dalla Regione Toscana), Carlo Guiggiani (Camera di Commercio), Bettina Campedelli (Università degli Studi di Siena), Alessandro Grifoni (Arcidiocesi di Siena), Riccardo Campa (Università per Stranieri di Siena), Vareno Cucini (Consulta Provinciale del Volontariato di Siena), Sergio Daolio (Consiglio Nazionale delle Ricerche - Cnr), Antonio Paolucci (Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici).<br />Tanto <b>Guiggiani</b> che <b>Cucini</b> vengono descritti come altri due esponenti vicini a Ceccuzzi, mentre <b>Campedelli</b> ruoterebbe nell'area di Luigi Berlinguer, ex ministro del primo governo Prodi e rettore dell'Università senese. <b>Antonio Paolucci,</b> direttore dei Musei Vaticani, è invece un 'renziano'.<br /><b>La Deputazione eleggerà a breve il presidente: in pole ci sarebbe Francesco Maria Pizzetti,</b> <span style="font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, sans-serif;">presidente dell'Autorità Garante della Privacy dal 2005 al 2012, già consigliere costituzionale del presidente del consiglio Goria (1987) e di Romano Prodi (1996-1998), nonchè dell'ex ministro Bassanini. Fa parte dell'associazione Astrid, fondata tra gli altri da Giuliano Amato. """"""""""</span><br /> </span>
AGL TOSCANAhttp://www.blogger.com/profile/15691764951287583925noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7975968953809771800.post-69645984833655054862012-12-21T09:08:00.002-08:002012-12-21T09:08:38.007-08:00tirocini formativi: per la Corte Costituzionale è illegittima la regolamentazione statale della durata e dei requisiti <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1m3Nc2EEDKATJ3bElH4pcvJZanYfIM6x0jrRhO-Cv8q8gwHDdhULqNbLt74FdkmPTUcqcHwofzLhdykoaYKQi7GFa8cK1tsFHLMSdylzO2EW9vMpKRRegVuAhXNbnUhX4MqZtiGlhjQI4/s1600/azione-tirocini-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1m3Nc2EEDKATJ3bElH4pcvJZanYfIM6x0jrRhO-Cv8q8gwHDdhULqNbLt74FdkmPTUcqcHwofzLhdykoaYKQi7GFa8cK1tsFHLMSdylzO2EW9vMpKRRegVuAhXNbnUhX4MqZtiGlhjQI4/s320/azione-tirocini-2.jpg" width="320" /></a></div>
"""""""""<span>SENTENZA N. 287 </span><br /><span>ANNO 2012 <br />LA CORTE COSTITUZIONALE<br />(...)<br />nei
giudizi di legittimità costituzionale dell’art. 11 del decreto-legge 13 agosto
2011, n. 138 (Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per
lo sviluppo), convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n.
148, promossi con autonomi ricorsi dalle Regioni Toscana, Emilia-Romagna,
Liguria, Umbria e dalla Regione autonoma Sardegna, (...)<br />2.— La presente
decisione ha ad oggetto unicamente l’impugnazione dell’art. 11 del citato
decreto-legge, il cui contenuto è il seguente: «1. I tirocini formativi e di
orientamento possono essere promossi unicamente da soggetti in possesso degli
specifici requisiti preventivamente determinati dalle normative regionali in
funzione di idonee garanzie all’espletamento delle iniziative medesime. Fatta
eccezione per i disabili, gli invalidi fisici, psichici e sensoriali, i soggetti
in trattamento psichiatrico, i tossicodipendenti, gli alcolisti e i condannati
ammessi a misure alternative di <br />detenzione, i tirocini formativi e di
orientamento non curriculari non possono avere una durata superiore a sei mesi,
proroghe comprese, e possono essere promossi unicamente a favore di
neo-diplomati o neo-laureati entro e non oltre dodici mesi dal conseguimento del
relativo titolo di studio. 2. In assenza di specifiche regolamentazioni
regionali trovano applicazione, per quanto compatibili con le disposizioni di
cui al comma che precede, l’articolo 18 della legge 24 giugno 1997 n. 196 e il
relativo regolamento di attuazione». <br />3.— Le Regioni Emilia-Romagna, Liguria
ed Umbria, in termini analoghi, lamentano che le disposizioni impugnate violino
l’art. 117, quarto comma, Cost., in quanto, disciplinando i tirocini formativi e
di orientamento non curriculari, dettano una normativa che rientra nella materia
di competenza regionale residuale inerente la «istruzione e formazione
professionale». <br />(...)<br />3.— I ricorsi sono fondati. La giurisprudenza di
questa Corte ha chiarito che, dopo la riforma costituzionale del 2001, la
competenza esclusiva delle Regioni in materia di istruzione e formazione
professionale «riguarda la istruzione e la formazione professionale pubbliche
che possono essere impartite sia negli istituti scolastici a ciò destinati, sia
mediante strutture proprie che le singole Regioni possano approntare in
relazione alle peculiarità delle realtà locali, sia in organismi privati con i
quali vengano stipulati accordi» (sentenza n. 50 del 2005). Viceversa, la
disciplina della formazione interna – ossia quella formazione che i datori di
lavoro offrono in ambito aziendale ai propri dipendenti – di per sé non rientra
nella menzionata materia, né in altre di competenza regionale; essa, essendo
intimamente connessa con il sinallagma contrattuale, attiene all’ordinamento
civile, sicché spetta allo Stato stabilire la relativa normativa (sentenza n. 24
del 2007). <br />La giurisprudenza successiva ha avuto modo di precisare,
peraltro, che i due titoli di competenza non sempre appaiono «allo stato puro»
(così la sentenza n. 176 del 2010 in relazione al regime dell’apprendistato), ed
ha chiarito che il nucleo «di tale competenza, che in linea di principio non può
venire sottratto al legislatore regionale (…) – al di fuori del sistema
scolastico secondario superiore, universitario e post-universitario – cade
sull’addestramento teorico e pratico offerto o prescritto obbligatoriamente
(sentenza n. 372 del 1989) al lavoratore o comunque a chi aspiri al lavoro: in
tal modo, la sfera di attribuzione legislativa regionale di carattere residuale
viene a distinguersi sia dalla competenza concorrente in materia di istruzione
(sentenza n. 309 del 2010), sia <br />da quella, anch’essa ripartita, in materia
di professioni (art. 117, terzo comma, Cost.), nel quadro della esclusiva
potestà statale di dettare le norme generali sull’istruzione (art. 117, secondo
comma, lettera n, Cost.)» (così la sentenza n. 108 del 2012). <br />Il titolo di
competenza residuale ora richiamato si applica anche alla Regione Sardegna, in
virtù della clausola di maggior favore di cui al citato art. 10 della legge
cost. n. 3 del 2001. <br />4.— Ora, alla luce del menzionato, costante
orientamento di questa Corte, appare evidente che il censurato art. 11 si pone
in contrasto con l’art. 117, quarto comma, Cost., poiché va ad invadere un
territorio di competenza normativa residuale delle Regioni. <br />Il comma 1 della
disposizione, infatti, interviene a stabilire i requisiti che devono essere
posseduti dai soggetti che promuovono i tirocini formativi e di orientamento. La
seconda parte del medesimo comma, poi, dispone che, fatta eccezione per una
serie di categorie ivi indicate, i tirocini formativi e di orientamento non
curricolari non possono avere una durata superiore a sei mesi, proroghe
comprese, e possono essere rivolti solo ad una determinata platea di
beneficiari. In questo modo, però, la legge statale – pur rinviando, nella
citata prima parte del comma 1, ai requisiti «preventivamente determinati dalle
normative regionali» – interviene comunque in via diretta in una materia che non
ha nulla a che vedere con la formazione aziendale. <br />D’altra parte, che la
normativa in esame costituisca un’indebita invasione dello Stato in una materia
di competenza residuale delle Regioni è confermato dal comma 2 del censurato
art. 11, il quale stabilisce la diretta applicazione – in caso di inerzia delle
Regioni – di una normativa statale, ossia l’art. 18 della legge n. 196 del 1997
– peraltro risalente ad un momento storico antecedente l’entrata in vigore della
riforma costituzionale del 2001 – che prevede l’adozione di una disciplina volta
a «realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro e di agevolare le scelte
professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro, attraverso
iniziative di tirocini pratici e stages a favore di soggetti che hanno già
assolto l’obbligo scolastico». <br />(...)<br /> è principio consolidato che il
titolo di competenza costituito dai livelli essenziali delle prestazioni – che
non individua una materia in senso stretto, quanto, invece, una competenza del
legislatore statale idonea ad investire tutte le materie (sentenza n. 322 del
2009) – «non può essere invocato se non in relazione a specifiche prestazioni
delle quali la normativa statale definisca il livello essenziale di erogazione
(sentenze n. 383 e n. 285 del 2005), mediante la determinazione dei relativi
standard strutturali e qualitativi, da garantire agli aventi diritto su tutto il
territorio nazionale in quanto concernenti il soddisfacimento di diritti civili
e sociali tutelati dalla Costituzione stessa» (sentenza n. 232 del 2011). <br />È
evidente, invece, che nel caso in esame si è fuori da simile previsione, e ciò a
prescindere da ogni valutazione in merito alle finalità perseguite con
l’intervento normativo statale. <br />6.— L’art. 11 del d.l. n. 138 del 2011,
convertito, con modificazioni, dalla legge n. 148 del 2011, pertanto, deve
essere dichiarato costituzionalmente illegittimo per violazione dell’art. 117,
quarto comma, della Costituzione<br />(...)<br />11 dicembre 2012. <br />F.to:
<br />Alfonso QUARANTA, Presidente <br />Sergio MATTARELLA, Redattore <br />Gabriella
MELATTI, Cancelliere <br />(...)"""""""""</span>AGL TOSCANAhttp://www.blogger.com/profile/15691764951287583925noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7975968953809771800.post-81400375211980623152012-12-01T07:31:00.003-08:002012-12-01T07:31:48.952-08:00PP.AA. DIMISSIONI IN BIANCO : FIGLI DI UN DIO MINORE? <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgf6YVCF65q2SD5Ka3ICrV6d2QXc5w8d_LhAnbtmpdzHeadjpk7wSjFEY7a57FIkExYA19BPAja-EWNnfmZKJ5u_7qZmBgOIOq4rS76j3Ww7lsYIvMpRsP9mibOVZaGfhm0_dRzxBQsnSFY/s1600/figlidiundiominore.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgf6YVCF65q2SD5Ka3ICrV6d2QXc5w8d_LhAnbtmpdzHeadjpk7wSjFEY7a57FIkExYA19BPAja-EWNnfmZKJ5u_7qZmBgOIOq4rS76j3Ww7lsYIvMpRsP9mibOVZaGfhm0_dRzxBQsnSFY/s1600/figlidiundiominore.jpg" /></a></div>
Ministero del Lavoro, Direzione Gen. Attività Ispettiva, risposta a Interpello 35/2012<br />
""""""""""(...) si ritiene pertanto che l’art. 4, commi 16-22, L. n.
92/2012, in materia di validazione delle dimissioni presso la competente
Direzione territoriale del lavoro, ovvero presso i Centri per l’impiego
o altre sedi individuate dalla contrattazione collettiva, non sia
immediatamente applicabile con riferimento al personale
contrattualizzato delle università e, più in generale, delle pubbliche
amministrazioni.""""""""""<br />
Vai al sito della Direzione Territoriale del Lavoro di Modena per scaricare la risposta all'Interpello in versione integrale: <br />
http://www.dplmodena.it/interpelli/26-11-12inter_35-2012.htm <br />
Ecco un significativo esempio di come i pluripremiati vertici del
Ministero del Lavoro (dalla firma tra l'altro ricaviamo che si tratta
sempre degli stessi, nonostante i risultati disastrosi) si rapportino ai
gravi problemi delle persone che lavorano nel nostro Paese. E per
fortuna che nelle Pubbliche Amministrazioni dicono che il posto è
sicuro, che si stia meglio che nel Privato, che si ritenga in generale
che l'italiano sia trattato meglio dello straniero e che esista una
normativa protettiva per le donne.Ci domandiamo cosa abbiano fatto dal
18 luglio al 22 novembre, oltre a riscuotere premi pagati da noi e a
tenere riunioni-farsa con i sindacati rappresentativi (non sappiamo se
completati da pranzo, cocktail o buffet) , i dirigenti preposti , nel
Ministero del Lavoro e nel Ministero della Pubblica Amministrazione, ad
attuare questa come altre norme.<br />
Saremmo veramente sorpresi se, chiunque vinca, dopo le elezioni, non
accadesse che su qualcuna di queste poltrone, dopo tanti anni e tanti
governi succedutisi, non si trovasse il modo di sostituirne il sedere.AGL TOSCANAhttp://www.blogger.com/profile/15691764951287583925noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7975968953809771800.post-48633229931734644172012-11-26T09:05:00.001-08:002012-11-26T09:05:41.215-08:00COOP, SPOT LITTIZZETTO : ALCUNE LAVORATRICI LE SCRIVONO <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6TshurD2NgCzqTpAlIrm2sEpfqg2NEgVre8ht1nkEwc8-5GU5ooQDF8l3bvOunLDY5FKooStsg-pAQs1naiAzEd8bY7umw1acAVbz36FEn6ocV_7PMEOFTKxWx1-ee81dVImNJ-0itv2J/s1600/NEWS_79869.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="165" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh6TshurD2NgCzqTpAlIrm2sEpfqg2NEgVre8ht1nkEwc8-5GU5ooQDF8l3bvOunLDY5FKooStsg-pAQs1naiAzEd8bY7umw1acAVbz36FEn6ocV_7PMEOFTKxWx1-ee81dVImNJ-0itv2J/s320/NEWS_79869.jpg" width="320" /></a></div>
"""""""""<br />
<div class="bodytext">
<em>Cara Luciana, </em></div>
<div class="bodytext">
<em>lo sai cosa si nasconde dietro il sorriso di una
cassiera che ti chiede di quante buste hai bisogno? Una busta paga che non
arriva a 700 euro mensili dopo aver lavorato sei giorni su sette comprese tutte
le domeniche del mese. Le nostre famiglie fanno una grande fatica a tirare
avanti e in questi tempi di crisi noi ci siamo abituate ad accontentarci anche
di questi pochi soldi che portiamo a casa. Abbiamo un’alternativa secondo te?
</em></div>
<div class="bodytext">
<em>Nei tuoi spot spiritosi descrivi la Coop come un mondo
accattivante e un ambiente simpatico dove noi, quelle che la mandano avanti, non
ci siamo mai. Sembra tutto così attrattivo e sereno che parlarti della nostra
sofferenza quotidiana rischia di sporcare quella bella fotografia che tu
racconti tutti i giorni. </em></div>
<div class="bodytext">
<em>Ma in questa storia noi ci siamo, eccome se ci siamo, e
non siamo contente. Si guadagna poco e si lavora tanto. Ma non finisce qui. Noi
donne siamo la grande maggioranza di chi lavora in Coop, siamo circa l’80%.
Prova a chiedere quante sono le dirigenti donna dell’azienda e capirai qual è la
nostra condizione. </em></div>
<div class="bodytext">
<em>A comandare sono tutti uomini e non vige certo lo
spirito cooperativo. Ti facciamo un esempio: per andare in bagno bisogna
chiedere il permesso e siccome il personale è sempre poco possiamo anche
aspettare ore prima di poter andare. </em></div>
<div class="bodytext">
<em>Il lavoro precario è una condizione molto diffusa alla
Coop e può capitare di essere mandate a casa anche dopo 10 anni di attività più
o meno ininterrotta. Viviamo in condizioni di quotidiana ricattabilità, sempre
con la paura di perdere il posto e perciò sempre in condizioni di dover
accettare tutte le decisioni che continuamente vengono prese sulla nostra pelle.
</em></div>
<div class="bodytext">
<em>Prendi il caso dei turni: te li possono cambiare anche
all’ultimo momento con una semplice telefonata e tu devi inghiottire. E chi se
ne frega se la famiglia va a rotoli, gli affetti passano all’ultimo posto e i
figli non riesci più a gestirli. </em></div>
<div class="bodytext">
<em>Denunciare, protestare o anche solo discutere decisioni
che ti riguardano non è affatto facile nel nostro ambiente. Ci è capitato di
essere costrette a subire in silenzio finanche le molestie da parte dei capi
dell’altro sesso per salvare il posto o non veder peggiorare la nostra
situazione. </em></div>
<div class="bodytext">
<em>Tutte queste cose tu probabilmente non le sai, come non
le sanno le migliaia di clienti dei negozi Coop in tutta Italia. Non te le hanno
fatte vedere né te le hanno raccontate. Ed anche a noi ci impediscono di
parlarne con il ricatto che se colpiamo l’immagine della Coop rompiamo il
rapporto di fiducia che ci lega per contratto e possiamo essere licenziate.
</em></div>
<div class="bodytext">
<em>Ma noi non vogliamo colpire il marchio e l’immagine
della Coop, vogliamo solo uscire dall’invisibilità e ricordare a te e a tutti
che ci siamo anche noi. </em></div>
<div class="bodytext">
<em>Noi siamo la Coop, e questo non è uno spot. Siamo donne
lavoratrici e madri che facciamo la Coop tutti i giorni. Siamo sorridenti alla
cassa ma anche terribilmente incazzate. </em></div>
<div class="bodytext">
<em>Abbiamo paura ma sappiamo che mettendoci insieme
possiamo essere più forti e per questo ci siamo organizzate. La Coop è il nostro
posto di lavoro, non può essere la nostra prigione. </em></div>
<div class="bodytext">
<em>Crediamo nella libertà e nella dignità delle persone.
Cara Luciana ci auguriamo che queste parole ti raggiungano e ti facciano
pensare. </em></div>
<div class="bodytext">
<em>Ci piacerebbe incontrarti e proporti un altro spot in
difesa delle donne e per la dignità del lavoro. </em></div>
<div class="bodytext">
<em>Con simpatia, un gruppo di lavoratrici
Coop"""""""""</em></div>
<div class="bodytext">
<em></em> </div>
<div class="bodytext">
<em>*********************************************************</em></div>
<div class="bodytext">
<em></em> </div>
<div class="bodytext">
<em><strong>COMMENTO ALCOOP-AGL:</strong></em></div>
<div class="bodytext">
<strong><em></em></strong> </div>
<div class="bodytext">
Siamo ovviamente disponibili a ospitare repliche da parte
della Azienda COOP su quest'argomento.</div>
<div class="bodytext">
Per intanto vorremmo osservare che molti in questi giorni
parlano di violenza alle donne. Che spesso non è solo fisica ma anche morale,
non solo tra le mura domestiche ma anche sul lavoro.Spiace constatare che nel
mondo cooperativo stia andando avanti da anni il fenomeno delle retribuzioni più
basse e degli orari più sfavorevoli. Se questo può lenire il malumore delle
lavoratrici Coop, vorremmo rassicurarle che, a parte le atmosfere ovattate degli
spot pubblicitari, l'opinione pubblica e la clientela di tutte le Aziende della
grande distribuzione conosce abbastanza bene i loro sacrifici. Ma anche per i
clienti non c'è scelta. Andare al supermercato significa infatti risparmiare per
quel che si può in questa crisi. Quindi ci siamo un pò costretti tutti.
Purtroppo vige un altro brutto fenomeno che chiunque faccia sindacato in quei
contesti conosce bene: c'è troppa sottomissione, troppo timore, troppo egoismo
da parte della gran massa dei lavoratori. E su questo campano i cattivi
dirigenti che costruiscono il loro successo sullo sfruttamento. Purtroppo i
lavoratori dovrebbero, in questi contesti estremi, capire che in definitiva è in
mano loro la posibilità che certi personaggi continuino a fare profitti. Se non
c'è vera ribellione non c'è vero cambiamento.Come è altrettanto vero che, nel
panorama sindacale sono pochissimi i soggetti di cui ci si può fidare. Ma anche
qui c'è una responsabilità di quei lavoratori che per paura, invece di buttarsi
in prima persona nell'attività sindacale, la delegano a persone spesso senza
scrupoli e senza morale.Sembra che le donne che hanno scritto questa lettera
alla Littizzetto abbiano capito perfettamente tutto ciò. Ma per favore, non
fermiamoci allo spot che sicuramente la Littizzetto interpreterà anche contro la
violenza alle donne (e, ci scommetteremmo, con il contributo finanziario degli
stessi dirigenti Coop e magari con la regia di qualche cineasta di "sinistra").
Cerchiamo di guardare più in là, oltre anche al precariato (perchè è chiaro che
il futuro, tra pochi anni, sarà quello, ma per tutti, se non altro per
disinnescare la bomba ad orologeria sociale che verrebbe costruita dal
perpetuarsi dell'ingiustizia nel trattamento diseguale tra lavoratori in
situazioni diverse). Per esempio: nei mesi scorsi anche noi abbiamo denunciato
la via serba di Marchionne ai rapporti di lavoro. Non sarà mica che Renzi
(vincitore delle primarie nelle zone rosse e quindi anche col voto dei
cooperatori) e Bersani (storicamente considerato uomo vicino
all'imprenditorialità cooperativa) pensino che l'alternativa al modello FIAT sia
questo modello Coop?</div>
<div class="bodytext">
Ecco, ci dicano loro cosa pensano della vostra situazione e
cosa vogliano fare per porre rimedio. E CGIL CISL UIL, oltre a criticare i
contratti pirata UNCI/CONFSAL , non sembra abbiano fatto molto per dimostrare
come i CCNL Alleanza Cooperative/Triplice siano poi tanto diversi. E l'Autorità
di vigilanza (la Direzione Generale Enti Cooperativi del Ministero dello
Sviluppo Economico, diretto da Passera) che potrebbe intervenire subito, non
ritiene che sia il caso di disporre ispezioni straordinarie a carico di Aziende
che per legge sono con frequenza annuale o biennale ispezionate da Legacoop
stessa? E può sopravvivere nel 2012 un sistema che preveda la coincidenza tra
controllore (Legacoop) e controllato (la COOP aderente a Legacoop alla quale
paga la quota associativa)? Care lavoratrici, solo interessandovi direttamente
di queste cose (altro che la povera Littizzetto) riuscirete a smuovere qualcosa.
E senz'altro noi saremo al vostro fianco.</div>
AGL TOSCANAhttp://www.blogger.com/profile/15691764951287583925noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7975968953809771800.post-84294228562853089062012-10-05T15:00:00.004-07:002012-10-05T15:00:40.122-07:00BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA: QUESTO NON E' UN PAESE PER CONCERTATORI <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTXB0m_bZlJtzNHj1B_1r9tCbiR-xC7uJlfdmUj7QsBeN-5c9qNbuemrEGz81_tYnRg-NZxCxBIu8FkqZTdcH4I4bN-w2GDZ_X1XDBu0Ij2TWclDP6LJ1PKS1KXFYex8zXJB8tqX6UzeQ1/s1600/non-e-un-paese-per-vecchi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTXB0m_bZlJtzNHj1B_1r9tCbiR-xC7uJlfdmUj7QsBeN-5c9qNbuemrEGz81_tYnRg-NZxCxBIu8FkqZTdcH4I4bN-w2GDZ_X1XDBu0Ij2TWclDP6LJ1PKS1KXFYex8zXJB8tqX6UzeQ1/s320/non-e-un-paese-per-vecchi.jpg" width="226" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Quello che avevamo previsto è
avvenuto: la rottura delle trattative al Monte dei Paschi .La
trattativa in corso non è riuscita a produrre alcun risultato
concreto e si è rivelata completamente inutile
</div>
la Delegazione Datoriale in sintesi ha imposto a dei
Sindacati-ectoplasma<br />
<ul>
<li>Esternalizzazioni di almeno 1600 persone, incrementabili fino
a 2360 risorse in caso di mancato accordo;
<br />
</li>
<li>Fondo di Solidarietà totalmente finanziato dai lavoratori;
<br />
</li>
<li>Disdetta del Contratto Integrativo e sostituzione dei
meccanismi salariali contrattati con erogazioni individuali a
discrezione aziendale;
<br />
</li>
<li>Gestione della mobilità basata sull’annullamento della
ricerca del consenso e sull’abbattimento delle indennità
previste.
<br />
</li>
</ul>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Più in particolare: il Piano
Industriale prevede tagli per circa 300 milioni alle ASA “altre
spese amministrative” - che comprendono anche consulenze, servizi,
affitti, compensi a professionisti esterni, sponsorizzazioni,
trasporti, ecc. - e circa 300 milioni sul costo del personale,
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
un forte ridimensionamento delle
strutture Centrali (capogruppo bancaria, Aree territoriali,
delocalizzazioni derivanti dai precedenti fusioni) e periferiche (DTM
che diminuiscono nel numero e negli addetti), provocando una mobilità
territoriale per oltre 2.500 risorse che, secondo l’azienda,
essendo disdettato il CIA dovrebbe essere gestito con un nuovo
accordo. A questo occorre aggiungere le cessioni di Asset
(Biverbanca, Consumit e Leasing) e la esternalizzazione di 2.360
risorse impiegate in attività di back office sia nelle Aree
territoriali che nei Poli del Consorzio Operativo.
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
L'utenza vedrà la chiusura di 400
filiali. Già ci sono le prime proteste di amministratori locali.Il
disegno teso a dividere i Lavoratori ed a privarli delle proprie
garanzie normative e contrattuali ha trovato attuazione.La minaccia
degli esuberi è stata utilizzata durante la trattativa:
licenziamenti collettivi nel caso in cui le parti non fossero
addivenute ad una condivisione sul tema delle esternalizzazioni del
Back-Office. A poco è servito ai sindacati evocare la sacralità del
CCNL.Addirittura è avvenuta la disdetta del Contratto Integrativo
BMPS dal prossimo 1° novembre
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Da quella data troverà applicazione un
“Regolamento” che farà in modo di individualizzare il rapporto
di lavoro, aumentando la discrezionalità dell’Azienda
sull’applicazione delle previsioni salariali, oltre che sulle
prospettive di natura professionale dei dipendenti. E l'AGL Bancari
aveva previsto anche questo, pur osservando dal di fuori (è nata da
4 mesi) l'evoluzione degli avvenimenti. Contrattazione aziendale
azzerata e ridotta ad elargizioni unilaterali e discrezionali
dell’azienda,
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
soppressione delle garanzie economiche
– a cominciare dal sistema incentivante e dal Premio Aziendale -
deregolamentazione della mobilità territoriale e dei percorsi di
carriera, abolizione dei livelli minimi inquadramentali, eliminazione
delle selezioni interne per i passaggi di categoria e introduzione
dei budget commerciali a livello di singola risorsa . In sintesi: una
Waterloo.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Converrebbe a tutti i vertici sindacali
della categoria bancari prendere atto del fallimento e dimettersi,
lasciando spazio ai giovani.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Penosa è l'ultima trovata che
riconferma la subalternità a logiche e formalismi non più
appartenenti alla realtà vera, come se nelle società fossero
davvero i meccanismi civilistici a governare e non valesse il potere
del più forte: la partecipazione dei Dipendenti-Soci all’Assemblea
degli Azionisti del prossimo 9 ottobre, sia per esprimere il voto
contrario sui punti previsti all’ordine del giorno, sia per
manifestare apertamente il proprio dissenso nei confronti della
“strategia” sul personale sino a questo momento adottata
dall’Azienda. In particolare, voto contrario sui punti riguardanti
l’aumento di capitale “dedicato” e lo spostamento di poteri
dall’Assemblea stessa al CdA (anche in materia di
esternalizzazioni) e dal CdA al Presidente e all’Amministratore
Delegato .</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Ma già tutto deciso in direzione
opposta: infatti la Deputazione Amministratrice della Fondazione
Monte dei Paschi di Siena ha deliberato all'unanimità di votare
“sì” a tutti i punti all'ordine del giorno
dell'Assemblea Straordinaria degli Azionisti
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
I Sindacati dei bancari hanno
rinunciato a far pulizia delle magagne vere dell'azienda che li
ospita. Hanno abbassato il livello dello scontro e, in maniera
commovente e onesta (ma fessa) sono stati più conservativi dei
banchieri stessi nel proteggere la casa comune.Sono stati ripagati
con un sorriso beffardo e un pugno di mosche.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
MPS ha infatti altri punti deboli che
avrebbero dovuto essere meglio coltivati da vertici sindacali
autenticamente conflittuali (negli interessi ) con la parte
datoriale, cercando alleanze con i risparmiatori esasperati.</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Tutti sappiamo della bocciatura per il
Monte dei Paschi di Siena a parere dell’Eba, l’Autorità bancaria
europea, dopo gli ultimi stress test effettuati sui principali
istituti di credito italiani.<br />Dai dati forniti nel rapporto emerge
che la banca presieduta da Alessandro Profumo, per il quale lunedì a
Milano si è aperto il processo sul caso Brontos-Unicredit, ha un
coefficiente patrimoniale all’8,85% ma considerata la
sottoscrizione dei Tremonti-bond (nel 2009) l’asticella sale al
10,8 per cento. All’appello manca il nuovo aiuto di Stato che
l’istituto senese sta aspettando, i cosiddetti Monti-bond, che sono
in attesa del via libera da parte della Ue.<br />Quindi l’Eba
certifica per Siena un deficit patrimoniale (shortfall) al 30 giugno
scorso di 1,72 miliardi di euro. La banca precisa che "la
cessione di BiverBanca e l’operazione di riacquisto di di titoli
subordinati" ridurrebbero il dato a 1,44 miliardi. E che "gli
interventi necessari ad assicurarne la copertura sono stati avviati
con l’esplicito supporto dello Stato italiano".
</div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
I Monti Bond sono una versione rivista
dei Tremonti Bond. Questi ultimi erano stati richiesti dall’istituto
per 1,9 miliardi, ma il governo dovrebbe erogare presto 3,4 miliardi,
che sostituiranno interamente gli 1,9 miliardi già incassati e
apporteranno così nuova liquidità per quasi 1,5 miliardi,
esattamente quanto manca alla banca per arrivare al Core Tier1 del
9%.</div>
Il via libera di Bruxelles è necessario per stabilire la
compatibilità con la disciplina europea che vieta gli aiuti di
Stato.I Tremonti Bond sono obbligazioni emesse dagli istituti e
sottoscritti dal Ministero dell’Economia a rendimenti abbastanza
alti, ma che non vanno corrisposti, qualora la banca chiuda un
esercizio in perdita. Tali titoli sono anche subordinati, in quanto
vanno rimborsati, in caso di insolvenza, solo successivamente al
pagamento degli altri debiti dell’istituto. Inoltre, essi sono
privi di scadenza, nel senso che non hanno un limite temporale per il
rimborso, fermo restando che la banca potrà rimborsarli quando
vuole.Le indiscrezioni dicono che Bruxelles darà il suo assenso alla
compatibilità di questi bond con la normativa in vigore, Tuttavia
resta il fatto che in Italia abbiamo la terza banca (in classifica),
non in grado di superare i test sulla sua solidità patrimoniale,
senza aiuti di stato. Perché tali sono i Tremonti Bond.Bruxelles
dovrà anche verificare che tale aiuto di Stato (i Monti Bond) sia
compatibile o meno con le nuove regole per la ricapitalizzazione
delle banche con fondi pubblici.La differenza tra Tremonti-bond e
Monti-bond riguarda il trattamento delle situazioni d'incapienza del
debitore nel caso in cui, chiudendo il bilancio in perdita, la banca
si trovi nell'impossibilita' di pagare al Tesoro gli interessi sul
prestito.<br />Con i Tremonti-bond scattava un periodo di grazia nel
quale il debitore non corrispondeva gli interessi dovuti, con i
Monti-bond l'ammontare di interessi non corrisposti viene trasformato
in azioni della banca da assegnare allo Stato.Nel rispetto delle
nuove indicazioni della Commissione Ue che regolano gli aiuti
pubblici alle banche con strumenti ibridi di capitale.<br />Il governo
italiano ha optato per una soluzione nella quale il Monte, se
chiudesse il bilancio in perdita ( evento probabile quest'anno dopo
il rosso di 1,6 miliardi della semestrale), assegnerebbe al Ministero
azioni ordinarie di nuova emissione per una quota del patrimonio
netto corrispondente all'importo della cedola non corrisposta.<br />La
scelta ricalca parzialmente quanto dispone il codice civile in tema
di aumenti di capitale riservati consentendo di determinare 'il
prezzo di emissione delle azioni in base al valore del patrimonio
netto, tenendo conto, per le azioni quotate in borsa, anche
dell'andamento delle quotazioni nell'ultimo semestre .Per il Monte
dei Paschi i soldi arriveranno in ogni caso. Discorso diverso per i
suoi attuali azionisti. Qui la quota di capitale della banca
assegnata al Tesoro diluira' in maniera piu' o meno significativa
l'utile per azione.Quindi saranno i soldi dei cittadini italiani a
salvare una banca con un debito da un miliardo di euro, frutto di
scelte non certo appropriate nelle strategie recenti. Ma con questo
assetto d'ora in poi potremo di fatto considerare Mps a
partecipazione statale: se infatti la banca non avrà i soldi per
restituire gli interessi dei Tremonti Bond, il controvalore sarà
pagato con partecipazioni nel capitale dell’istituto. Difficilmente
infatti Mps potrà vantare utili distribuibili .Nel corso della
prossima assemblea il cda di Monte Paschi dovrebbe essere delegato
dall’assemblea dei soci ad aumentare il capitale sociale per un
miliardo di euro e preparare così di fatto l’ingresso dello Stato
nel capitale. Il governo siederà così in assemblea e potrà
influenzare le nomine in cda.<br />
Altro che le noccioline oggetto della trattativa sindacale finita
male:riduzione dei costi relativi a consulenze esterne, benefits
aziendali, contributi affitto, retribuzioni del Top Management e le
tipologie contrattuali utilizzate per l’ingaggio dei manager
stessi. Oppure gli escamotage per ottenere mediante le fuoriuscite
definitive di personale il raggiungimento degli obiettivi ricercati
di riduzione del costo del lavoro .<br />
Ripetiamo: commovente l'operato dei sindacati rappresentativi,
tutta la nostra solidarietà ai lavoratori ma con l'azienda andava
adottato il pugno duro, sin dall'inizio, al costo di gettare gli
stracci in strada. Non è stato fatto e ormai è troppo tardi. Gli
interessi e i rapporti di forza sono troppo squilibrati. I sindacati
dovranno solo ora trovare il modo di mascherare nella maniera meno
umiliante possibile la sconfitta e il fallimento di una condotta
troppo vicina alla salvaguardia di questo castello di interessi che a
loro dà privilegi e al resto degli italiani toglie il sonno. O si
sta con i banchieri o si sta con il popolo. Non c'è in questo caso
una via di mezzo.<br />
In conclusione, alcuni spunti di riflessione. Da tempo la Camusso
parla della necessità che lo Stato acquisisca quote di aziende
private. E' stata accontentata: ora lo stato parteciperà ai
licenziamenti e alle esternalizzazioni.<br />
La sorte dei contratti collettivi: finora il mostro era
Marchionne. Ci sembra che Profumo (con idee politiche opposte) lo
abbia addirittura surclassato. Un messaggio per chi nutre grandi
attese dalle prossime elezioni. E' bene che nel mondo del lavoro ci
abituiamo a delegare il meno possibile, se questo è l'andazzo.E a
emanciparci dall'idolatria nei confronti della contrattazione
collettiva vecchio tipo, che non convince e non paga più.Osserviamo
poi una inquietante similitudine tra i destini sindacali nel bancario
e nel pubblico impiego. Forse perchè si è dimenticata troppo presto
una lezione dai vituperati anni settanta: il vero sindacato deve
saper farsi rispettare. E ci siamo capiti. E poi, per Bonanni che da
tempo recita salmi sulla concertazione e sulla partecipazione dei
lavoratori agli utili delle aziende: in MPS la concertazione è stata
sbeffeggiata e la governance continua ad andare sempre nella solita
direzione.E nel bancario è presente un forte sindacato CISL di
categoria.Se il buon giorno si vede dal mattino, stiamo freschi.AGL TOSCANAhttp://www.blogger.com/profile/15691764951287583925noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7975968953809771800.post-57770464659215874362012-09-05T04:24:00.002-07:002012-09-05T04:24:52.076-07:00AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA NEL SETTORE PESCA <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCaQ_4mpVHv-KB2fLg-ZRSr73UFiDcMAHydQmjz2yUtw2SADL8b2Ysyzb3zunsBXP3lirUxKW2LPB9M4I4sh8s0nAcIlDtLTE_teEjEsbpKjfgzLBoOti3YHQWjwzmYxt5YH3gipm46GBP/s1600/pesca-reti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCaQ_4mpVHv-KB2fLg-ZRSr73UFiDcMAHydQmjz2yUtw2SADL8b2Ysyzb3zunsBXP3lirUxKW2LPB9M4I4sh8s0nAcIlDtLTE_teEjEsbpKjfgzLBoOti3YHQWjwzmYxt5YH3gipm46GBP/s320/pesca-reti.jpg" width="320" /></a></div>Riportiamo, per opportuna conoscenza dei lavoratori del settore, ampio stralcio del testo dell'accordo sottoscritto al Ministero del Lavoro il 7 agosto scorso per l'accesso anche nel settore Pesca agli ammortizzatori sociali in deroga:<br />
<br />
""""""""""(...) <br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">VISTO</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">I'accordo governativo del 17.07.12 con il quale si è disposta l'assegnazione della somma</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">complessiva di 30 milioni di euro finalizzati alla Cassa Integrazione Guadagni in deroga per il</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">"Settore pesca".</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">VISTE</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">le successive istanze pervenute dalle Parti sociali presenti all'odiema riunione finalizzate alla</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">sottoscrizione del citato accordo.</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">VISTA</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">la legge del 12.11.2011, n.183,che all'art. 33, comma 21, prevede la concessione, per periodi non superiori a 12 mesi, in deroga alla normativa vigente, di trattamenti di cassa integrazione guadagni, di mobilità e di disoccupazione speciale, anche con riferimento a settori produttivi ed aree regionali.</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">TUTTO CIO'VISTO,</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">le Parti raggiungono la seguente intesa.</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">1)Il presente accordo in sede governativa dispone l'assegnazione, a valere sulle risorse</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">destinate agli ammortizzatori sociali in deroga per l'annualità 2012, della somma</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">complessiva di 30 milioni di Euro finalizzati alla Cassa Integrazione Guadagni in deroga per</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">il "Settore pesca", per l'anno 2012 e, comunque, sino ad esaurimento delle risorse assegnate,</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">anche tenuto conto delle istanze ad oggi giacenti e riferite alle annualità pregresse.</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">2)La CIG è erogata secondo le disposizioni in materia al personale imbarcato, dipendente e</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">socio lavoratore di cui alla L. 142/2001 delle Imprese di pesca interessate dallo stato di crisi</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">che ha investito il settore, e che benefici di un sistema retributivo con minimo monetario</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">garantito.</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">3)Il trattamento di integrazione salariale è riconosciuto in tutte le situazioni di crisi del settore,</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">anche collegate ai periodi di fermo biologico, in cui si renda necessario sospendere l'attività</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">lavorativa per cause non imputabili al datore di lavoro.</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">4)L'accesso alle misure di sostegno al reddito di cui al presente verbale potrà avvenire sulla</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">base di specifici accordi, comprensivi degli elenchi nominativi dei lavoratori beneficiari,</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">sottoscritti dalle Parti sociali presso le Istituzioni territoriali competenti a livello di una o più</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">marinerie e di successive istanze da presentare agli Uffici Inps competenti per territorio</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">entro e non oltre la data del I 5.01. 2013 .</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">5)L'INPS viene incaricato dell'ammissione ai trattamenti e dell'erogazione, nei limiti delle</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">risorse assegnate, delle prestazioni di CIG, sulla base del presente accordo, provvedendo,</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">inoltre al monitoraggio a livello centrale delle prestazioni erogate dalle Sedi periferiche.</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">6)Le Parti concordano, al fine di facilitare il monitoraggio di cui al punto precedente, di</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">ricorrere - per l'annualità 2012 - al pagamento diretto da parte dell'INPS dei trattamenti di</div><br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">sostegno al reddito.(...)”””””””””</div>AGL TOSCANAhttp://www.blogger.com/profile/15691764951287583925noreply@blogger.com0